Il Corpo è il ponte per lo Spirito

3 Gennaio 2023by Elisa Renaldin

In una recente intervista al dottor Alessandro Rubino, psicologo e psicosomatista, ci viene ricordato che per allenare il sesto senso, l’intuito, occorre tenere allenati gli altri sensi. Questo si spiega col fatto che allenarsi alle percezioni corporee favorisce l’ingresso nello stato di Presenza. Più siamo nello Stato di Presenza, più siamo connessi al Flusso e all’energia della Vita: la nostra parte animica si aggancia alla Fonte (a dire il vero è sempre agganciata, ma siamo noi a perdere la percezione del Collegamento perché siamo sempre sequestrati dai processi mentali).

Nello Stato di Presenza, oltre a percepire realmente il sostegno dell’Esistenza, siamo aperti a ricevere messaggi, suggerimenti, indicazioni e indizi. Spegniamo l’interferenza data dai processi mentali continui e, creando quel silenzio e restando radicati nel corpo e nel Presente, siamo finalmente in grado di sentire il nostro Intuito, la nostra Anima, che sottilmente ci indica la strada da seguire.

Questo è anche un modo per uscire da alcuni Recinti Percettivi, che fondano la loro esistenza soprattutto su idee erronee e conseguenti reazioni emotive. I processi mentali vanno governati, non ci sono altre vie d’uscita. Allora, via libera a tutte quelle attività che riconnettono. Il respiro consapevole, lo yoga, tutte le pratiche corporee, la danza, anche la camminata consapevole. E’  necessario ricordare a se stessi in continuazione di STARE.

Stare dove? Nel corpo, cercando di sentire di più e meglio. Se il corpo è lo strumento che ci consente di aprirci alle dimensioni superiori, è anche vero che la nostra parte incorporea comunica attraverso il corpo. Disagi fisici, dolori, malattie e malesseri corporei derivano da un malessere emotivo e psicologico, che origina dalla nostra Anima in sofferenza, che in extremis genera sintomi fisici per richiamare la nostra attenzione laddove noi tendiamo a scappare.

Perché scappiamo? Perché non vogliamo vedere e non vogliamo sentire il disagio e la sofferenza. Tendiamo a ignorarli, a spegnerli, a soffocarli attraverso dei palliativi e delle distrazioni (e questa è anche l’origine delle dipendenze: un tentativo di sedare un malessere più o meno sotterraneo). Restare nel corpo fa emergere tutto quel materiale emotivo, ma permette anche di processarlo, scioglierlo e liberarcene.

C’è un certo Lavoro da fare su se stessi. In tanti anni di ricerca ho sperimentato molte vie e tecniche, e ne ho fatto fare esperienza ad altri anche all’interno dei miei corsi di Teatro Trasformativo. Ora ho strutturato un percorso in 9 tappe che vuole aiutare a fare ciò che il dottor Rubino ci ricorda: allenare i sensi fisici per riconnetterci all’Intuito, con l’obiettivo di fuggire dai Recinti Percettivi.

Elisa Renaldin

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