Aiutati che il ciel ti aiuta

6 Agosto 2019by Elisa Renaldin

Need Help?

Aiutati che il ciel ti aiuta. Che significa questa frase? Finché non la si vive pienamente, il suo significato può decisamente sfuggire. Va molto al di là del fatto di avere o meno una fede, perché per “Cielo” non si intende necessariamente un dio o un credo, ma molto più pragmaticamente si intendono le forze a cui tutti possono attingere. Quali sono queste forze? Quelle invisibili, che richiamiamo coi giusti pensieri, con le giuste immagini mentali e con il giusto atteggiamento. E’ una sorta di equipaggiamento a cui possiamo attingere nei momenti difficili, o quando ci sentiamo svogliati, stanchi o demotivati. E’ un bagaglio di proprietà esclusiva di ognuno di noi, nel quale sono contenute le nostre risorse migliori, perfino quelle non sospette. E’ come connettersi attraverso un filo diretto ad una banca dati dalla quale possiamo scaricare una sorta di file che ci serve in un dato momento, e che dà una spinta ad una situazione stagnante. Lì dentro possono esserci immagini di noi attivi, vitali, in salute, motivati, immersi in situazioni che ci stimolano. Sempre lì sono depositati i migliori sentimenti nei nostri confronti e nei confronti della vita, speranze, ottimistiche visioni, atteggiamenti positivi e attitudini mentali vincenti. Riconnettersi quotidianamente a questo archivio rinforzerà di molto la nostra capacità di portare a compimento gli obiettivi o aiuterà anche solo a ristabilire un rapporto di equilibrio tra noi e noi. L’aiuto che arriva dal “cielo” è da intendersi come un rinforzo di ciò che noi stessi immettiamo nel nostro hard disc celeste. Se il nostro atteggiamento è “va tutto male” “mio dio che schifo” “angeli vi prego aiutatemi” o “signore guarda giù” o peggio “sono disperato, non ho speranze, risolvi tu questo problema”, non andremo lontano. Perché? Perché il cielo riflette e amplifica le nostre stesse attitudini

La preghiera non è un’implorazione ma un’affermazione

Se ci poniamo nell’atteggiamento di aver già superato lo scoglio, di aver risolto il problema, e di essere in grado di vedere oltre il muro delle difficoltà, ecco che magicamente tutte le risorse arriveranno in nostro soccorso. Occorre quindi un atteggiamento proattivo, nel rapportarsi a qualsivoglia sostegno invisibile. Tutto ciò che immettiamo nell’etere, ossia nell’ambiente circostante non visibile, ci ritorna, nel bene e nel male. E’ come spargere oggetti materiali: se spargiamo petali, avremo la strada lastricata di colori e profumi. Se spargiamo letame…va beh, ognuno visualizzi come meglio gli aggrada camminare in mezzo alla merda fino alle ginocchia (giusto per rendere vagamente l’idea…c’è chi sentirà la sensazione di sprofondare nel molle, chi vedrà marrone ovunque sui vestiti, chi annuserà intensamente ciò che è stato sparso in giro). Insisto su questo aspetto perché dobbiamo renderci conto una buona volta che ciò che seminiamo raccogliamo, e se raccogliamo frutti amari non è colpa della vita o degli altri: il mondo è il nostro specchio e ci mostrerà nella materia ciò che abbiamo sparso in giro nella sfera dell’invisibile, vale a dire pensieri, emozioni e atteggiamenti. Quindi ogni volta che siamo tentati di cedere alla disperazione, ricordiamoci dello strato di merda: se la spargiamo ci cammineremo in mezzo. Impegniamoci ad emettere vibrazioni più elevate, che saranno il turbo affinché il famoso Cielo venga in nostro soccorso. Il Cielo è lì e risponde esattamente alla nostra chiamata, come un eco: perciò sentiamo, percepiamo e affermiamo una visione di noi pratica e attiva, orientiamo i pensieri alla riuscita e non alla disfatta, spostiamoci immediatamente da qualsiasi penosa visione di noi perdenti e tristi. Occorrerà a volte ignorare bellamente ciò che ci sta intorno, perché può capitare di essere immersi in una realtà difficile da gestire o dolorosa, ma è di passaggio. Non serve concentrarsi sulle difficoltà del presente, ma è invece utile e necessario andare già al giorno dopo, quando le cose si saranno sistemate. A questa attitudine mentale, seguiranno poi le nostre azioni concrete, atte a risolvere, sistemare, migliorare la situazione. E lì, la nostra intenzione interna coinciderà con la risposta del Cielo. E’ questo che s’intende per “aiutati che il Ciel ti aiuta”.

Strategie perché qualcuno, lassù, ci degni d’attenzione

Prima abbiamo detto che a volte serve ignorare ciò che sta succedendo intorno a noi. Questo vuol forse dire fare finta che i problemi non ci siano e mettersi le fette di salame sugli occhi? No, tutt’altro. Vuol dire solo indirizzare il focus mentale e orientarlo verso la soluzione anziché verso i problemi. E’ un atteggiamento mentale, sapete. Anche Vadim Zeland nei suoi libri sul Reality Transurfing ce lo ricorda di continuo, parlando della coordinazione dell’intenzione. Lui la descrive in questo modo:

Ogni evento sulla linea della vita ha due diramazioni, verso uno sviluppo favorevole o verso uno sviluppo sfavorevole. Ogni volta che ci si scontra con l’uno o con l’altro evento, si sceglie come affrontarlo. Se valutate l’evento come positivo, capitate sulla ramificazione positiva della linea della vita. Tuttavia l’inclinazione al negativismo costringe a esprimere insoddisfazione e a scegliere la ramificazione negativa. Non appena qualcosa suscita il vostro fastidio, ecco che segue una nuova contrarietà. E così viene fuori che “le sventure non sono mai sole”. Ma la serie di contrarietà fa seguito non alla disgrazia di per sé ma al vostro modo di rapportarvi a essa. Il principio della coordinazione dell’intenzione suona nel modo seguente: se siete intenzionati a valutare un cambiamento di scenario che pare negativo come positivo, allora tutto sicuramente andrà in senso positivo

Perciò anzitutto occorre abbassare il livello di importanza degli episodi negativi, ricontestualizzandoli immediatamente. Non tutto il male viene per nuocere è un principio che veramente aiuta in modo molto semplice a riassestare i pensieri verso una direzione positiva. Tutto ciò che abbiamo intorno è provvisorio e può cambiare: come cambierà, dipende moltissimo dal nostro atteggiamento e dalle frequenze mentali sulle quali ci sintonizziamo. E anche il famoso aiuto dal cielo di cui parlavamo prima, si orienta in questa maniera.

Sul sito www.diviniumani.it ci sono una serie di messaggi che sono estremamente utili a fare luce su come gestire alcuni passaggi della nostra vita. Prendete lo scritto con sano pragmatismo, se siete allergici a qualsiasi riferimento spirituale, e ci troverete comunque un aspetto interessante. Ecco come viene descritto il “sostegno del Cielo”, immaginate che sia una qualche forma di intelligenza dal cosmo che vi parla:

Sostegno significa arrivare a rifornirvi d’energia – non a darvi le risposte – ma a rifornirvi d’energia, procurarvi lo slancio necessario, incoraggiarvi e amarvi, ma anche aiutarvi a fluire e a esprimere e creare. Le energie che arrivano per sostenervi sostengono ciò che state facendo. In passato alcuni di voi avrebbero detto: “Okay, angeli, dio, che cosa dovrei fare?”. Siamo invece noi a dire: “Noi siamo qui. Che cosa dovremmo fare? Che cosa dovremmo fare NOI?” Che cosa intendete fare a questo punto? Possiamo darvi quantità enormi di sostegno, di aiuto. Possiamo aiutarvi ad aprire alcuni di quegli intoppi che potreste avere ma, alla fine, siete voi che dovete farlo: è per questo che siete qui. Noi siamo il team dietro di voi.

Tutte queste energie sono radunate tutt’attorno a voi in attesa e dicono: “Che cosa vuoi fare? Come vuoi esprimerti? Noi lo sosterremo. Comincia e noi saremo con te. Dai inizio al processo”. Se voi dite: “Non lo so” avete un team di sostegno che dirà: “Non lo sappiamo”. Vi sostengono nel vostro “non lo so”. Se dite: “Ho una sensazione, ma ho paura di fare la scelta sbagliata. Per favore, aiutatemi a scegliere” Anche tutte le energie di sostegno avranno paura di scegliere l’energia nel timore che possa essere quella sbagliata

Vi dite: “Non sono degno. Non ne so abbastanza” Tutto il vostro team di sostegno si precipiterà immediatamente e tutti noi diremo: “Non siamo degni. Non sappiamo nulla. Non abbiamo esperienza sufficiente”. Capite, vi sosterremo letteralmente: è così che opera lo Spirito, è così che noi operiamo. Non possiamo farlo per voi, non possiamo prendere le vostre decisioni per voi – possiamo solo sostenervi. Siete diventati impazienti e frustrati di voi stessi, ma poi usate la scusa: “Sto aspettando il momento magico.” Facciamo che questo sia il momento magico, il fulmine a ciel sereno. Facciamo che questo sia il momento magico, pieno di colore”.

Che fare concretamente?

Ebbene, come rendere questo il momento magico? Con le azioni, sostenute dai giusti pensieri, come dicevamo all’inizio. Cos’è che vi riallinea, vi riattiva, vi dà slancio, vi motiva? Passeggiare nel verde? Ascoltare la musica? Cantare? Fare attività fisica? Ebbene, fatelo! Usate i vostri strumenti preferiti e come prima e urgente cosa, raddrizzate la vostra condizione interiore. Una volta ristabilito un minimo di equilibrio, ritornate mentalmente a dove vorreste essere ora, a quali sono i vostri desideri e obiettivi, a ciò che vi muove nella vita. Riassaporate la sensazione di essere arrivati a destinazione, e mettete in campo le vostre energie e azioni per iniziare a muovervi in quella direzione. In sostanza, così state facendo una scelta: scegliete di andare in quella direzione, lo affermate, lo dichiarate dentro di voi. E lì si muovono i sostegni visibili o invisibili. Lì riattivate, o riaccendete, un potenziale di realizzazione, che viene verso di voi se sostenete la vostra scelta attraverso le azioni. Guardate che funziona, eh. Tutte le persone di successo devono costantemente motivarsi e riallinearsi coi propri obiettivi, non basta farlo una volta, e il sostegno del cielo ce l’hanno eccome. Perché? Perché focalizzano con chiarezza e precisione dove vogliono andare e che cosa vogliono fare. Non sono baciati dalla cieca fortuna, si incanalano intenzionalmente in un flusso fruttuoso grazie alla loro postura mentale. Perciò tutto ciò che dobbiamo fare è operare una scelta chiara e non metterla in discussione, e orientarci nettamente in quella direzione, sapendo che anche tutto il resto intorno a noi si muoverà.

Sviluppare questo atteggiamento richiede del tempo, deve diventare un modus operandi attivo e costante. In tanti anni di ricerca e studio ho sperimentato e testato decine di tecniche e di metodi, ma solo pochi sono stati per me efficaci. Di questi metodi ne ho fatto una sintesi e la ripropongo agli altri. Nel mio libro Riaccenditi!, ci sono un sacco di suggerimenti su come fare, ma ancora meglio, al workshop c’è modo di verificare con mano di cosa sto parlando, facendone esperienza pratica. Ti aspetto al prossimo seminario!

Ascolta gli audio:

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Elisa Renaldin

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