Come distinguere le proposte autentiche dalla fuffa

25 Novembre 2019by Elisa Renaldin

Quel che c’è in giro

Ciò che vedo in giro, nel quotidiano e online, è un quantitativo esorbitante e sempre più crescente di FUFFA. Complice di questo dilagare di concetti, metodi e teorie basati sul fumo o poco più, ci sono le strategie di marketing che, venendo in supporto dei lavoratori autonomi (che non sempre sono “professionisti” reali), studia gli andamenti del mercato ed aiuta a strutturare le proprie proposte sulla base di un “bisogno” attuale del possibile cliente, altrimenti definito ‘prospect’. Non ci sarebbe nulla di male in questo, specialmente per alcuni settori professionali. E in realtà non c’è nulla di errato anche per il settore della “crescita personale” o nel settore della cosiddetta “spiritualità”. Ma cos’è che noto io, di distorto? La perdita dell’essenza e della qualità reale di una proposta in nome del marketing. Già l’abbiamo visto succedere per tutti gli altri settori, e non poteva non succedere anche in questo. Ci è chiaro che per vendere un televisore o un cellulare non funziona più elencare le qualità tecniche ma occorre spostarsi sulle sensazioni che l’esperienza di acquisto e di utilizzo darà. Quindi no “colori a led super luminosi” ma “esperienza espansa e a fior di pelle grazie alle vibrazioni emanate dai colori dello schermo full hd 4k” eccetera… “che ti regaleranno emozioni indescrivibili come se vivessi la realtà” eccetera… Va bene. Stai cercando di vendermi un oggetto e ce la metti tutta. Sei anche autorizzato a cercare di fregarmi perché poi, alla fine, si tratta di un accessorio e basta. Al limite mi hai abilmente estratto dal portafogli qualche centone di troppo. La prossima volta starò più attenta. Ma in materia di crescita personale, benessere, evoluzione e spiritualità, come la mettiamo?

E noi?

D’accordo, siamo anche noi “artisti”,“operatori del benessere” o qualcosa del genere. Abbiamo dedicato la vita allo studio e alla formazione, e ovviamente vivendo di questo mestiere e necessitando come tutti di sostanza materiale, chiediamo un compenso. Nessun problema, quindi nel connubio spiritualità=abbondanza o arte=denaro. Il problema, per me, sta nella modalità con cui certi prodotti/servizi vengono presentati. Anche qui si sta badando più alla forma che alla sostanza, e con un proliferare di sedicenti ‘esperti’ che si vendono meglio dei migliori reali professionisti. E mi chiedo: avendo intercettato un bisogno che sta nello scoprire e approfondire i temi legati a:

  • legge di attrazione

  • abbondanza

  • anima gemella

  • sessualità/tantra

  • alchimia interiore

  • reincarnazione e vite precedenti

  • autostima

  • capacità personali/talenti e passioni


mi chiedo: è il caso di martellare come fabbri per vendere, vendere, vendere? Ok, sono le leggi del mercato, MA:

cosa stiamo davvero vendendo? Cosa stiamo promuovendo? Esperti seri e preparati ce ne sono, ma esiste un’infinità di persone che s’improvvisano perché hanno capito come funziona il gioco, e sono solo interessate al guadagno, e non a una reale evoluzione del pubblico a cui si rivolgono. Chiaro, ognuno di noi deve stare attento e imparare a discernere, ma francamente questo circo ha iniziato ad assere ripetitivo e martellante. Per ogni argomento relativo a evoluzione personale/spiritualità, e anche formazione artistica, c’è un caos tremendo di proposte di ogni specie e sottospecie. E purtroppo molte persone si fanno confondere e finiscono in gruppi, seminari e circoli vari che non li portano da nessuna parte.

Cosa cercano le persone?

Il punto è che quasi tutti vogliono essere confortati, e vogliono qualcuno che risolva loro i problemi, e molte delle proposte che vedo online sono strutturate proprio in questa maniera:”vieni qua che ti risolviamo il problema”. Il problema non solo non viene risolto, ma viene perfino alimentato, e così si cade in una spirale che attira verso altre posticce “soluzioni”, dato che quasi sempre la “soluzione” viene posta al di fuori della persona: il guru, il maestro, la tecnica, il metodo. Va bene rivolgersi ad un esperto e va bene usare una tecnica, ma bisogna vagliare con attenzione, imparare a discernere e a distinguere, e questo quasi nessuno lo fa. Si è troppo presi dal bisogno di approvazione e di riconoscimento, per poter discernere e scoprire che molte cose vanno proprio scartate. Ma il marketing si mette in mezzo e confonde grazie ai suoi efficacissimi mezzi persuasivi. Ed ecco che non sappiamo più da che parte girarci. Ci vuole del tempo, per uscire da queste dinamiche, e di sicuro servono una serie di errori anche grossi. Per me, gli esperti più autorevoli restano quelli che si sono rotti le ossa e hanno segni e cicatrici addosso. Ci sono passati prima, hanno aperto una strada tra i rovi e si sono scarnificati per Amore della Conoscenza, e non certo per brama di successo. Semmai, il successo li ha premiati per la loro indefessa dedizione. Come riconoscerli?

Come riconoscere un esperto degno di fiducia

  • Non vogliono venderti qualcosa a tutti i costi

  • Parlano di ciò che conoscono perché l’hanno vissuto

  • Hanno padronanza dell’argomento che trattano

  • Mettono a disposizione la loro esperienza

  • Parlano di cose reali e concrete

  • Non ti portano a fare e a comprare qualcosa che non ti serve

  • Non sono interessati ad avere l’approvazione di tutti

  • Dicono anche cose molto scomode

  • Non smettono di mettersi in discussione

  • Non rifiutano il confronto, perché non lo temono

  • Amano realmente ciò che fanno

  • Sentono l’esigenza di aiutare realmente

  • Restano fedeli ai loro principi e valori (onestà e lealtà in primis)

  • Credono realmente nel valore e nell’utilità di ciò che fanno e propongono

  • Col loro operato desiderano davvero favorire un cambiamento e un’evoluzione, o dare vera formazione, e giammai fanno ciò che fanno per irretire le persone e portarle dalla loro parte per mero interesse e guadagno

  • Si astengono dall’arrecare danno in ogni modo

  • Possono suggerire di affidarsi ad un collega qualora lo ritengano più specializzato ad affrontare un problema specifico o ad affrontare una formazione più approfondita.

Se magari molti psicoterapeuti o seri ed esperti coach e counselor ragionano in quest’ottica (anche perché esiste un codice deontologico), nell’ambiente della spiritualità è molto più frequente travalicare questi confini (e, ahimè, anche nel settore della formazione artistica, in cui molta gente viene letteralmente ‘rovinata’). Perciò, a mio avviso, meglio girare al largo se assisti a una o più di queste cose:

  • Lamentela (verso la vita, gli accadimenti, le persone, i colleghi, i concorrenti)

  • Giudizio e critica costanti

  • Visione negativa delle cose e frasario che include vocaboli con accezione negativa, affermazioni negative, parole negative

  • Chiusura, diffidenza, rigidità

  • Senso di superiorità e arroganza (“solo noi abbiamo ragione, gli altri sbagliano o sono stupidi”)

  • Mancanza di autoesame e autocritica

  • Mancanza di senso di Responsabilità Individuale (è sempre colpa di qualcos’altro o qualcun altro)

  • Autocompatimento e autocommiserazione (“oh povero me cosa mi è successo…”)

  • Non riuscire a vedere lati belli, positivi nelle circostanze e nelle persone

  • Mancanza di Responsabilità verso il prossimo

  • Menefreghismo o superficialità (anche nelle piccole cose)

  • Mancanza di Gentilezza e Garbo verso l’altro (a volte è necessario essere duri, ma non dev’essere una modalità fissa)

  • Incapacità di approfondimento su certi temi

  • Mancata Attenzione su rischi e conseguenze di certi lavori, approcci e tecniche

Quindi, io, come mi pongo di fronte a te?

Certo, ora una buona tecnica di vendita mi suggerirebbe di dirti “vieni da me a fare il mio corso perché così potrai finalmente risolvere tutto questo e avere ciò che gli altri non ti hanno mai dato…” eccetera, ma non lo farò. Però una cosa posso dirtela: io di palle non ne ho mai raccontate, ma non posso dimostrartelo. Tu puoi scegliere se credermi o no, se conoscermi o no, se leggermi o no, sulla base di ciò che SENTI, e non sulla base di ciò che ti racconto. Puoi andare a vedere il mio curriculum formativo e leggere l’elenco dei corsi, stage, seminari e scuole che ho fatto in più di 20 anni, ma sono solo pezzi di carta. Non posso convincerti della mia Buona Fede, certe cose probabilmente le percepirai soltanto avendomi di fronte a te mentre ti guardo negli occhi. In internet, suoi social, sul mio blog, ti puoi fare un’idea di chi sono o di ciò che ti propongo, posso descriverti ciò che faccio nella maniera migliore affinché tu comprenda se fa per te, ma proprio non mi va di martellarti in continuazione per convincerti. Io non ti devo convincere. O entriamo in risonanza o non ci incontreremo, questo è poco ma sicuro. Puoi non credermi, ma da sempre il mio proposito più grande è quello di favorire l’evoluzione delle persone affinché trovino il loro più Alto Potenziale, la migliore Espressione di Sé, e lo faccio perché è semplicemente quello che vorrei vedere realizzato nel mondo: vedere persone Felici che convivono in Armonia, che evolvono insieme e realizzano se stesse.

La mia Visione del Mondo è quella in cui gli Uomini e le Donne convivono aiutandosi e collaborando, dove il Benessere di Uno è il Benessere di Tutti, dove le Anime fanno ciò che amano, provano Gioia e soddisfazione. Soprattutto desidero che tutti si sbarazzino di idee e preconcetti, che abbandonino le false idee su se stessi, che lascino cadere falsi sistemi di credenze, che escano dai recinti entro cui sono cresciuti e si disfino dei limiti che sono stati loro imposti. Desidero che rilascino tutto il dolore per le loro sofferenze e che sviluppino Amore per se stesse.

Lo desidero davvero, per due ragioni: la prima è che se ognuno fa questo sforzo e questo lavoro su se stesso, individualmente, non ci vorrà molto perché la società cambi, collettivamente. La seconda è che è quello che desidero anche per me stessa e che mi sforzo di conseguire giorno dopo giorno: vedere l’Uomo libero. Io anelo alla Libertà e alla Gioia, e vorrei vederla ovunque: nelle famiglie, nelle scuole, nelle aziende e nelle singole realtà. Non posso far altro che parlarti di ciò che desidero (che perseguo con costanza e caparbietà) e di ciò che ho vissuto, capito e risolto, per fornirti qualche strumento in più sul tuo percorso. Io non posso risolvere le tue questioni, ma posso incoraggiarti nel proseguire sulla tua unica strada personale, fornendo il mio Esempio per ispirarti e ricordarti che tu puoi Fare ed Essere molto, molto, molto più di quanto credi.

Io non voglio circondarmi di folle di qualsiasi genere: io voglio intorno a me Anime che condividono gli stessi miei propositi e intenti, e perciò non mi rivolgo a chiunque. Vicino a me c’è posto per chi desidera e persegue la miglior versione di se stesso e della realtà, che si impegna per evolversi, che si assume le sue responsabilità, e che sente l’impegno di voler contribuire nel suo piccolo al miglioramento delle proprie e altrui condizioni di vita. Vicino a me ci sarà sempre posto per chi ha sofferto e ha imparato lezioni evolutive dai suoi personali drammi, per chi rimane aperto verso gli altri e verso la vita, per chi nonostante tutto non perde la Fiducia in se stesso e nel fatto che una strada c’è, per chi ancora si sa stupire ed emozionare. Allora, in questo caso, sì, ha senso che tu legga un mio libro, venga a un mio spettacolo o workshop, così magari ci incontreremo dal vivo e, guardandoci negli occhi, non avremo bisogno di dire nulla.

Elisa Renaldin

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